Corri, bandido Meddle !! www.meddle.tv

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Ancora siamo a metà dell’opera.. Tanti contenuti da inserire, molto lavoro da montare, sorprese da vedere.. Il bandido si muove, altra strada vuole cavalcare.. Come sempre: brutto, sporco e cattivo !!!

Si vocifera che la prossima sosta sia quì

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Corsivi sul cinema – Scarface: la rinascita

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Interviste tratte dai contenuti extra dell’omonimo film

                                                                                           A cura di Alessandro Dionisi

Martin Bregman (produttore):Il motivo per cui ho girato Scarface, quello per cui mi è venuto in mente, è che stavo guardando il vecchio film con Paul Muni. Alle 3:00 di mattina, quando non riuscivo a dormire, o quando era sera, ho realizzato che un film come Scarface che presentasse l’ascesa e la caduta di un gangster americano, non era stato più fatto, o perlomeno recentemente. Non dopo Scarface. Avevo fatto vari film con Al Pacino  e avevo voluto girare un grande film di gangster in cui lui avesse una parte di questo tipo. Mi accorsi cheScarface, non quello vecchio, che aveva a che fare con l’epoca del proibizionismo, era l’ascesa e la caduta di un gangster: un gangster americano, una dinastia. Ne parlai con Al Pacino e gli dissi: “Hai grandi potenzialità, ma non sò ancora quali”. Continua a leggere

Il Posto delle Fragole – Taxi Driver (1976)

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A cura di Alessandro Dionisi

 

Travis, è un ragazzo di 26 anni e si fa ingaggiare dalla Manhattan Cab Garage come tassista. Preferirebbe lavorare di notte. Nel colloquio dichiara che il suo problema è quello di non riuscire a prendere sonno: va in giro  fino al mattino in metropolitana e i film porno non lo aiutano a distrarsi. E’ un ragzzo che si sente con la coscienza a posto, pulita, trasparente. Ed anche i suoi precedenti sono così. Le scuole le ha fatte un pò alla buona , mentre il servizio militare lo ha passato nei Marines durante la guerra in Vietnam. La zona di servizio non fa differenza: Brooklyn, Harlem e Bronx per lui sono tutte uguali. Travis ha il solo desiderio di riucire a ridurre la forte insonnia che lo perseguita.

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Il Posto della Fragole – Cape Fear Il Promontorio della Paura

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CAPE FEAR – IL PROMONTORIO DELLA PAURA  (1991)

                                             A cura di Alessandro Dionisi

Ho sempre pensato che per un fiume così bello il nome Promontorio della Paura fosse mistificatorio. L’unica cosa di cui aver paura in quelle magiche estati era che la magia finisce e la realtà le piombasse nuovamente addosso …

                                                             Danny Bodwen

Max Cady (Robert De Niro), appartenente ad una setta di Pentecostali, esce di prigione con l’intenzione di vendicarsi del suo avvocato difensore Sam Bodwen, il quale durante un vecchio processo ha fatto scomparire le prove in suo favore. Cady è stato condannato per lo stupro di una sedicenne. Bodwen ha celato la promiscuità sessuale della ragazza, prove che avrebbero reso la sentenza probabilmente più clemente.

Ne Il Promontorio della Paura ci sono forti elementi e richiami teologici, sociali e morali, ma soprattutto una forte compresenza di mimesi da parte di Max e di autodistruzione nichilista. Continua a leggere

Il posto delle fragole – Il buio nell’anima (2007)

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IL BUIO NELL’ANIMA (2007)

                                                         A cura di Alessandro Dionisi

 “La città più sicura del mondo.. ma è orribile aver paura di un luogo amato e vedere un angolo che conoscevi così bene e spaventarti con la sua ombra. Non riuscire a salire i gradini tanto noti. Non avevo mai capito come si poteva vivere la paura. Paura di rincasare nel lavoro sola; paura di  ritrovare nella posta quella polvere bianca, terrore della notte. Gente che ha paura di altra gente. Credevo che la paura appartenesse ad altre persone. Persone più deboli. Non ne avevo mai avuta. Ed ora ce l’ho dentro. E quando ti tocca capisci che è sempre stata li lei, in agguato, ben nascosta sotto tutto quello che amavi e ti si gela il sangue. E il tuo cuore duole e tu guardi la persona che cammina per quella strada. E ti domandi semmai se tornerai ad essere lei..

Nello sua essenza lo spirito americano è duro, solitario, distaccato,  ossessivo e non è  mai mutato.  C’è chi pensa di essere Dio in giro: uccide in nome della giustizia nella città più sicura al mondo..” Continua a leggere

Il Posto delle Fragole – Une Partie De Campagne

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Une partie de campagne(1936)

                                                                                                       Un film di Jean Renoir

                                                                   A cura di Alessandro Dionisi

 

La grandi città vivono dietro  il transito satellitare, nelle più intime intercettazioni, tra parchi a tema  ed un muro di benessere dentro il quale tutti i comportamenti divengono eguali. Nessun tentativo per emergere ed  un obiettivo finale che rimane quello di riuscire a confondere personalità, sogni, opinioni.

Jean Renoir ha avvertito quale distanza comporta la crescita urbanistica a dispetto della primigenia vita e la deliziosa pellicola Une  partie de campagne mette in luce proprio i tic, le nevrosi, gli ormoni impazziti, lo spaesamento, ma anche la riflessione della classe borghese a contatto con l’orizzonte incantevole che si espande con i profumi e i sapori della natura. Une  partied e campagne è una commedia che il regista francese ci presenta come tre cortometraggi confluiti un unico piccolo film, dove sono riunificati lo spazio e il tempo,  la pittura e la musica, il teatro e il romanzo. Continua a leggere

Corsivi sul cinema: Stan Laurel & Oliver Hardy

testimonianze: tristi, soli e alla fine

Tratto da film tv, articolo scritto da Gianni Amelio

Gli spettatori di oggi li vedono ogni tanto in televisione, di mattina, deturpati dal colore postumo appiccicato, ma non fanno più che ridere come una volta.

Se da noi li ripropongono tanto spesso è perchè nei loro film d’annata c’è la voce di un doppiatore che da solo è uno spattacolo. Alberto Sordi da giovene diede la voce italiana al più grosso dei due e inventò quell’italiano anglofono macccheronico che tanto contribuì alla sua popolarità: per dire “arrivevederci” si diceva, agitando la mano , “olive dolci”. Continua a leggere

Corsivi sul cinema: C’era una volta in America (1984)

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UN FILM DI SERGIO LEONE

Intervista tratta da Il castoro, 1988

Che cos’è C’era una volta in America ?

È un omaggio alle cose che ho sempre amato, e in particolare alla letteratura americana di Chandler, Hammett, Doss Passos, Hemingway, Fitzgerald. Personaggi che, quando li ho conosciuti, erano proibiti in Italia. Li ho letti in clandestinità ai tempi del fascismo, e come tutte le cose proibite hanno assunto un significato anche superiore alla loro importanza effettiva. In secondo luogo è la ricostruzione più compiuta di quell’America che ho inseguito e sognato per anni. L’America delle contraddizioni e del mito. Infine, è una riflessione sullo spettacolo, sull’arte visiva. Non a caso, il film inizia e finisce in un teatro d’ombre cinesi: il pubblico delle ombre cinesi sta alle ombre cinesi come il pubblico del film sta al film. C’è una simbiosi tra loro e noi. È un doppio schermo, anzi un pubblico che guarda un altro schermo. Continua a leggere

Il posto delle fragole – Sogni e delitti (2007) un film di Woody Allen

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SOGNI E DELITTI (2007)

A cura di Alessandro Dionisi

Ian e Terry sono due ragazzi di estrazione sociale proletaria e vivono in una modesta famiglia nel sud di Londra. Entrambi ne soffrono la condizione sociale e sognano un riscatto materiale fatto di soldi, l’unico canale che li risolleverebbe. Ian aiuta a malincuore il padre nel ristorante, mentre Terry lavora in un’officina. I due, se pur coltivano lo stesso sogno, sono differenti caratterialmente: se da un lato Terry è un ragazzo introverso, solitario e sensibile, Ian è più estroverso, schietto e menzognero. Tra i due è maggiormente stimato dalla madre una donna rumorosa, cosciente di avere più potere sui tre uomini, ma affrancata nelle mura di casa e portata spesso al pettegolezzo. Essa intravede in Ian il coraggio, le ambizioni e il successo del loro zio Howard. Continua a leggere

Il Posto delle Fragole – Come in uno specchio (1961)

COME IN UNO SPECCHIO (1961)

A cura di Alessandro Dionisi

L’isola di Farö è nuovamente il paradigma del regista Ingmar Bergman per questa sua opera. Farö è Il luogo della fuga, delle velleità artistiche, della morte e dell’amore; l’isola degli equivoci sentimentali e trascendentali.

Davide è uno scrittore di romanzi che si è affermato negli anni. Nella sua vecchia e maestosa casa, tra le rocce e le onde del mare, ospita per alcuni giorni insieme all’adolescente Minus la figlia maggiore Karin e il genero Martin di professione medico. Fin dalle prime sequenze si nota una tensione inconscia, un’intenzione plastificata di riconciliazione familiare. Siamo di fronte a personaggi che vivono la vita interiormente nascondendo qualcosa, personaggi che ingoiano malesseri incapaci di esternare i sentimenti.

Ognuno insomma lascia liberi i propri pensieri in un abissale deserto arido. Di fronte abbiamo due stereotipi di persone: Davide e Martin indaffarati per affermarsi socialmente, Karin e Minus invece con chiare difficoltà di inserimento, misteriosamente regressi dai primi due in atteggiamenti infantili ed ora, per circostanze diverse, costretti a vivere le propria esistenza in un’ampolla di vetro. Continua a leggere