Il Posto delle Fragole – Taxi Driver (1976)

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A cura di Alessandro Dionisi

 

Travis, è un ragazzo di 26 anni e si fa ingaggiare dalla Manhattan Cab Garage come tassista. Preferirebbe lavorare di notte. Nel colloquio dichiara che il suo problema è quello di non riuscire a prendere sonno: va in giro  fino al mattino in metropolitana e i film porno non lo aiutano a distrarsi. E’ un ragzzo che si sente con la coscienza a posto, pulita, trasparente. Ed anche i suoi precedenti sono così. Le scuole le ha fatte un pò alla buona , mentre il servizio militare lo ha passato nei Marines durante la guerra in Vietnam. La zona di servizio non fa differenza: Brooklyn, Harlem e Bronx per lui sono tutte uguali. Travis ha il solo desiderio di riucire a ridurre la forte insonnia che lo perseguita.

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Il Posto della Fragole – Cape Fear Il Promontorio della Paura

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CAPE FEAR – IL PROMONTORIO DELLA PAURA  (1991)

                                             A cura di Alessandro Dionisi

Ho sempre pensato che per un fiume così bello il nome Promontorio della Paura fosse mistificatorio. L’unica cosa di cui aver paura in quelle magiche estati era che la magia finisce e la realtà le piombasse nuovamente addosso …

                                                             Danny Bodwen

Max Cady (Robert De Niro), appartenente ad una setta di Pentecostali, esce di prigione con l’intenzione di vendicarsi del suo avvocato difensore Sam Bodwen, il quale durante un vecchio processo ha fatto scomparire le prove in suo favore. Cady è stato condannato per lo stupro di una sedicenne. Bodwen ha celato la promiscuità sessuale della ragazza, prove che avrebbero reso la sentenza probabilmente più clemente.

Ne Il Promontorio della Paura ci sono forti elementi e richiami teologici, sociali e morali, ma soprattutto una forte compresenza di mimesi da parte di Max e di autodistruzione nichilista. Continua a leggere

Il posto delle fragole – Il buio nell’anima (2007)

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IL BUIO NELL’ANIMA (2007)

                                                         A cura di Alessandro Dionisi

 “La città più sicura del mondo.. ma è orribile aver paura di un luogo amato e vedere un angolo che conoscevi così bene e spaventarti con la sua ombra. Non riuscire a salire i gradini tanto noti. Non avevo mai capito come si poteva vivere la paura. Paura di rincasare nel lavoro sola; paura di  ritrovare nella posta quella polvere bianca, terrore della notte. Gente che ha paura di altra gente. Credevo che la paura appartenesse ad altre persone. Persone più deboli. Non ne avevo mai avuta. Ed ora ce l’ho dentro. E quando ti tocca capisci che è sempre stata li lei, in agguato, ben nascosta sotto tutto quello che amavi e ti si gela il sangue. E il tuo cuore duole e tu guardi la persona che cammina per quella strada. E ti domandi semmai se tornerai ad essere lei..

Nello sua essenza lo spirito americano è duro, solitario, distaccato,  ossessivo e non è  mai mutato.  C’è chi pensa di essere Dio in giro: uccide in nome della giustizia nella città più sicura al mondo..” Continua a leggere

Il Posto delle Fragole – Une Partie De Campagne

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Une partie de campagne(1936)

                                                                                                       Un film di Jean Renoir

                                                                   A cura di Alessandro Dionisi

 

La grandi città vivono dietro  il transito satellitare, nelle più intime intercettazioni, tra parchi a tema  ed un muro di benessere dentro il quale tutti i comportamenti divengono eguali. Nessun tentativo per emergere ed  un obiettivo finale che rimane quello di riuscire a confondere personalità, sogni, opinioni.

Jean Renoir ha avvertito quale distanza comporta la crescita urbanistica a dispetto della primigenia vita e la deliziosa pellicola Une  partie de campagne mette in luce proprio i tic, le nevrosi, gli ormoni impazziti, lo spaesamento, ma anche la riflessione della classe borghese a contatto con l’orizzonte incantevole che si espande con i profumi e i sapori della natura. Une  partied e campagne è una commedia che il regista francese ci presenta come tre cortometraggi confluiti un unico piccolo film, dove sono riunificati lo spazio e il tempo,  la pittura e la musica, il teatro e il romanzo. Continua a leggere

Il posto delle fragole – Sogni e delitti (2007) un film di Woody Allen

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SOGNI E DELITTI (2007)

A cura di Alessandro Dionisi

Ian e Terry sono due ragazzi di estrazione sociale proletaria e vivono in una modesta famiglia nel sud di Londra. Entrambi ne soffrono la condizione sociale e sognano un riscatto materiale fatto di soldi, l’unico canale che li risolleverebbe. Ian aiuta a malincuore il padre nel ristorante, mentre Terry lavora in un’officina. I due, se pur coltivano lo stesso sogno, sono differenti caratterialmente: se da un lato Terry è un ragazzo introverso, solitario e sensibile, Ian è più estroverso, schietto e menzognero. Tra i due è maggiormente stimato dalla madre una donna rumorosa, cosciente di avere più potere sui tre uomini, ma affrancata nelle mura di casa e portata spesso al pettegolezzo. Essa intravede in Ian il coraggio, le ambizioni e il successo del loro zio Howard. Continua a leggere

Il Posto delle Fragole – Come in uno specchio (1961)

COME IN UNO SPECCHIO (1961)

A cura di Alessandro Dionisi

L’isola di Farö è nuovamente il paradigma del regista Ingmar Bergman per questa sua opera. Farö è Il luogo della fuga, delle velleità artistiche, della morte e dell’amore; l’isola degli equivoci sentimentali e trascendentali.

Davide è uno scrittore di romanzi che si è affermato negli anni. Nella sua vecchia e maestosa casa, tra le rocce e le onde del mare, ospita per alcuni giorni insieme all’adolescente Minus la figlia maggiore Karin e il genero Martin di professione medico. Fin dalle prime sequenze si nota una tensione inconscia, un’intenzione plastificata di riconciliazione familiare. Siamo di fronte a personaggi che vivono la vita interiormente nascondendo qualcosa, personaggi che ingoiano malesseri incapaci di esternare i sentimenti.

Ognuno insomma lascia liberi i propri pensieri in un abissale deserto arido. Di fronte abbiamo due stereotipi di persone: Davide e Martin indaffarati per affermarsi socialmente, Karin e Minus invece con chiare difficoltà di inserimento, misteriosamente regressi dai primi due in atteggiamenti infantili ed ora, per circostanze diverse, costretti a vivere le propria esistenza in un’ampolla di vetro. Continua a leggere

Il posto delle fragole – La Noia (1963)

LA NOIA (1963) Un film di Damiano Damiani

A cura di Alessandro Dionisi

Dino è un ragazzo dell’ alta borghesia che non sa come riempire la propria giornata. E’un pittore che guarda con disgusto i quadri da lui composti; li osserva con distacco non essendone certamente ammaliato. I pensieri sono confusi, caduti a picco in un mondo perduto di luci, colori e percezioni. Osserva e distrugge la sua pittura, il tempo i contorni e gli sfondi dei quadri composti. La pittura non gli appartiene, è un’insieme di decorazioni silenziose e straniera. Le prime sequenze ci presentano subito una solitudine innervata dentro un corpo. Dino apre la porta. Davanti al pianerottolo Cecilia sembra aspettarlo, lo saluta con un sorriso provocante. Un’altra porta si apre, quella dello studio del pittore Balestrieri dove la ragazza posa. Lo stato parassitario è una congegno che gira e lo conduce dalla madre (Bette Davis), una ricca signora che vive in un castello con meravigliosi parchi e deliziosi giardini alle porte di Roma. Giunto nella sontuosa abitazione signorile confida la sua scelta di vita, ovvero abbandonare la pittura, perché privo di idee. Durante questa visita inattesa, nel giorno del suo compleanno, il ragazzo incalza con domande insistenti e la donna, in parte sorpresa dal suo arrivo, cerca di rispondere con tutta la serenità possibile .

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Il posto delle fragole: Paris, Texas (1984)


PARIS, TEXAS ( un film di Wim Wenders)- 1984

A cura di Alessandro Dionisi

Travis in uno stato catatonico cammina lungo un paesaggio desertico, dove il fuoco taglia l’aria, e nessun Dio unisce il giorno e la notte, ma solo la volontà e la forza del cosmo. Beve l’ultimo sorso d’acqua dalla sua borraccia e lo sguardo non distingue un obiettivo sicuro, mentre la sua identità ci appare immediatamente stordita, immersa nella totalità dello spazio, attraversata con passi meccanici. La filosofia del tramp, il vagabondo americano, in fondo è anche questa . Il tramp dorme sotto le stelle, non ha alcuna meta perché la sua meta è ovunque. Siamo nel sudovest del Texas e Travis ci compare dal nulla. Con il suo aspetto sonnambolico entra dentro un bar ridotto all’inezia, apre il frigorifero senza guardarsi intorno, ingerisce del ghiaccio e sviene a terra.

Quindi viene soccorso in una clinica di ricattatori da un uomo che lo visita ed al quale non rivolge nessuna parola una volta ripresosi. L’unico documento che ha in tasca è sufficiente al soccorritore per avvertire il fratello Walt. I due non si vedono da quattro anni, ovvero da quando Travis ha abbandonato la sua famiglia. La moglie Jane in quei giorni è scomparsa ed ha affidato il loro figlio Alex ai cognati. Walt si mostra immediatamente prodigo verso il fratello, cercando in qualsiasi modo di conoscere a fondo la sua scelta, i luoghi percorsi in questi anni. Con rapidità lo avverte che proprio il figlio Alex è oramai cresciuto con lui e la moglie Anne. I toni di Walt sono sinceri e sensibili verso Travis, il quale è accecato dalla meccanicità del proprio corpo, dalla nostalgia della totalità. Walt non riesce a cavargli una parola dalla bocca, fino a quando Travis non si risveglia dal torpore, vedendo in lui un interlocutore trasparente. Poco alla volta gli svela il suo traguardo attraverso una foto: raggiungere un lotto di deserto da lui acquistato per corrispondenza nel Texas; un luogo che si chiama Paris, il suo punto di partenza, dove i genitori lo hanno concepito. La cultura romantica influisce nella pellicola di Wenders, laddove nella rivoluzione borghese comincia il periodo del romanzo di formazione che è anche per regola un romanzo di viaggio. Continua a leggere

Il posto delle fragole: Cane di paglia (1971)


A cura di Alessandro Dionisi
Nella campagna londinese c’è apparentemente una calma massacrante. Sembra tutto perfetto: una locanda che ospita i residenti del posto, un parco giochi dove i bambini possono sbizzarrirsi,contadini, carpentieri impegnati tutto il giorno a lavorare, un reverendo che parla ed amministra la sua comunità e un maggiore intento a tenerne la sicurezza. E’ il luogo ideale per l’americano David (Dustin Hoffman) che potrà così approfondire le ricerche matematiche, visto che gli è stata assegnata una borsa di studio con la quale deve portare a termine un lavoro. Egli vive isolato dal paese con la compagna Amy (Susan George)per una maggiore tranquillità. Quest’ultima conosce già Charley Wanner, un giovane e robusto carpentiere che, in compagnia dei suoi tre compagni, dovrà riparare il tetto del garage della coppia e ripulire la zona dai topi di cui s’occupa lo specialista e frenetico Cris. Continua a leggere

Il posto delle fragole: Prima della Rivoluzione (1963)

Sono una pietra, non cambierò mai. Ho la febbre: la nostalgia del presente, ma il mio futuro da borghese è nel mio passato da borghese. Così, per me, l’ideologia è stata una vacanza. Credevo di vivere gli anni della rivoluzione, invece vivevo gli anni prima della rivoluzione, perché è sempre prima della rivoluzione che si è sempre come me..

A cura di Alessandro Dionisi

Con queste parole Fabrizio chiarisce il suo pensiero nel pronunciarsi verso la politica e il desiderio di rivoluzione insito, invece, dentro molti cuori, passioni della corrente pre-sessantottina. Soprattutto in quello dell’ amico Cesare, un giovane professore, sua guida spirituale e moderatore nelle successive controversie riguardo il concetto di ideali, di stato e di amore..

Fabrizio cresce negli anni in cui l’Italia esce dal dramma della Seconda Guerra Mondiale, in una città ricca quale Parma, punto nevralgico e snodo commerciale e di ricchezza nell’Italia centro-settentrionale. Parma per il giovane è una barriera doganale, una cupola di colline in pietra e la piazza è un’ulteriore snodo rappresentato dal torrente che divide la città in due, quella dei ricchi e quella dei poveri. È la Parma degli odori, poiché un torrente non riuscirà mai a cancellare i sentimenti che fuoriescono dalla pelle delle persone. È, per Fabrizio, la sua città, una grande muraglia. Si può soffrire questa celata e controversa realtà , ma si può anche stare al gioco delle regole, ovvero accettando la borghese fede cristiana nel segno della resa. Tutta quella fede cristiana in cui il peccato non è nient’altro che reato; la fede cristiana nata per dare certezza quotidiana, paura ed aridità. E nella fede cristiana la chiesa, vista negli occhi di Fabrizio, è lo spietato cuore dello stato. Continua a leggere