VideoIntervista a Enrico Ghezzi

“Il Primo Grande Spettacolo”; intervento di Enrico Ghezzi sul rapporto tra cinema e natura

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Pianeta Selvaggio a Villa Gordiani

meddleTv sarà presente dal 23 al 28 settembre al festival pianeta selvaggio come media partner e il 25 presenterà il documentario En Route Pour La Joye

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Il posto delle fragole- Shadows (ombre )-1959

Shadows (Ombre)- 1959-

Un film di John Cassavetes

New York fine anni ’50. I locali si riempiono di gente, altra ancora cammina per le strade. Le luci invadono le vie in centro, il traffico comincia a farsi padrone delle ore notturne. L’America ludica dei party, dell’intrattenimento, della musica Jazz, sta mettendo in vetrina le proprie ombre. Molte smorfiose figure e moine all’apertura dei tappi delle bottiglie. Tutta un ripetersi massacrante nei rumori notturni. Tutto così apparentemente perfetto che da lì a pochi anni, nuovi sconvolgimenti sociali segneranno la storia e la percezione di più generazioni.

John Cassavetes è alla sua prima opera e fa centro con sottigliezza su tutti questi aspetti così incontrastabili. Ma la sua è una ricerca che non si limita a fotografare un costume sociale, ma lo evidenzia con una regia speciale, fatta di mezzi, primi e primissimi piani, il tutto (o quasi) con immagini sporche e sgranate e una macchina spesso a mano. Una scelta estetica radicale riassunta nel cartello che lo conclude: «Il film che avete appena visto era un’improvvisazione».

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tAmTaM – Puntata 10

Sommario puntata 10

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* meddle Inchiesta: L’inceneritore ad Albano, le proteste dei cittadini

* A Bi Ci : la serie sterzo

* meddle Teatro: Didone errante al Teatro Due di Roma

* A nervi scoperti di Alessandro Galante – Ultima puntata

* le riprese del servizio sulla manifestazione ad Albano sono di Luca Sciotti.

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Il posto delle fragole – Incontri a Parigi

INCONTRI A PARIGI (1995)

Ci sono persone che camminano per Parigi, girano in tondo e non in modo rettilineo. I raggi cadono e la bellezza si scioglie. Nulla di artefatto, nessun set programmato. Questa è lo stile che contraddistingue una corrente cinematografica, la Nouvelle Vague, ed uno dei suoi registi più significativi: Eric Rohmer. Già, poiché nel 1995 esce un film che solca una delle correnti cinematografiche maggiormente affascinanti. Nessuna nube oscura il cielo in questi tre episodi (Le rendez-voux de 7 heures; Le bancs de Paris; Mere et enfant)

Il regista francese mette in luce la Parigi degli incontri mancati, la Parigi segreta, l’ambiguità dei personaggi e dei sentimenti, ma anche la cartolina di una città dove la folla indistinta si muove naturalmente davanti la macchina da presa, a sua volta invisibile, per fa sì che anche gli attori si muovano a tutto tondo, prescindendo dalle reazioni della gente. La macchina da presa è lì a cogliere i rumori di fondo, senza alcuna organizzazione nello spazio, senza nessuna impostazione. Sono le circostanze o il caso, come ha descritto Renoir, ad avere un ruolo principale.

Incontri a Parigi rimanda al cinema di Godard, alla non pianificazione del lavoro industriale nel cinema. Nessuna costruzione, bensì la spontaneità di attori giovani studenti di cinema, perfetti nel compito di mettere in serie i vizi, la tentazione, la frustrazione e i sogni della generazione di ventenni degli anni Novanta. La messa in scena è altrettanto perfetta e solare. Continua a leggere

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Il posto delle fragole – Falso Movimento

Falso Movimento (1975)

Wilhem lascia la sua piccola città natia, poiché la soffre, lo corrode e lo infastidisce. È alla ricerca del tutto, essendo uno scrittore in vesti romantiche. Ma alla stessa stregua conosce perfettamente i suoi limiti, l’incapacità di relazionarsi con le cose. La sua è sicuramente una ricerca che va oltre la possibilità di scrivere e di esplorare fisicamente nuovi luoghi. Nel suo viaggio che attraversa la Germania Occidentale (siamo nel 1975)di volta in volta si inseriscono dei personaggi che perseguono probabilmente l’obiettivo ma con mezzi differenti.

Wilhem è una magnetica attrazione dei girovaghi: difatti nello stesso scompartimento siedono Mignon e Lafrest, una coppia enigmatica di differente età che gli mostrano interesse ed entusiasmo, malgrado essere una persona non loquace. Mignon (Natassia Nakszynsky) è una ragazza piccola, affascinata dal velo misterioso dello scrittore. Lo scruta e lo osserva profondamente senza un attimo di pausa. Cerca di sedurlo con gesti dolci o con il sue doti artistiche, mostrando un morboso bisogno di vicinanza. Lafrest, contrariamente, è un uomo grande di età dal passato indecifrabile che nasconde con volontà e racconta solamente in piccole dosi. L’uomo suona una piccola armonica che accompagna le performance della ragazza, ma più che altro è colui che si sbriga a racimolare le monete che Mignon guadagna nelle piazze dove si esibiscono. Lafrest si vanta del suo passato da atleta ed è un personaggio che proprio non nutre le simpatie di Wilhen, pronto a punzecchiarlo in ogni occasione. Difatti ne esce fuori un uomo in buona parte nostalgico della politica del Fürer e della scienza. Inoltre perde facilmente sangue dal naso (“quando ricordo”, racconta) ed è alla ricerca di un’identità attraverso il viaggio.

Lo smarrimento che contorna i personaggi fin qui conosciuti è la caratteristica anche di Therese, Bernhard Landau e dell’industriale suicida. Therese è un’attrice magnetizzata da Wilhen. I loro sguardi si incrociano nella fluidità del movimento delle macchine che viaggiano parallelamente sui binari di una Germania solitaria. Anche Therese tenta con difficoltà di ritrovarsi. La eccita la lontananza che lui riesce ad avere dalla realtà, in modo così originale e diverso da chi si ostenta a provarci. Un distacco che è solo in realtà una forma insuperabile di solitudine. Continua a leggere

Il posto delle fragole – Diario di uno scandalo

Diario di uno scandalo (2006)

di Richard Eyer

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Nel 2006 esce nelle sale Diario di uno scandalo di Richard Eyer, tratto dall’omonimo romanzo di Zoö Heller. L’ambiente è quello popolare di Londra, dove in una scuola, Barbara Covett e Sheba Hart sono due insegnanti protagoniste della storia. La prima (Judy Covett) è una donna anziana conservatrice, professoressa di storia e prossima alla pensione. È peraltro una signora solitaria, poco popolare con i suoi colleghi e i ragazzi dell’istituto che li definisce “ futuri idraulici, commessi e qualcuno di loro prossimo terrorista..”. E’ una zitella che vive in casa con la gatta e la sorella e il diario è il suo unico sfogo dove quotidianamente trascrive tutta la sua rabbia e il disprezzo verso le persone che le ruotano attorno.

Sheba Hart (Cate Blanchette) è al contrario un’insegnante di arte giovane, apparentemente solare, affascinante e seducente, pronta a calamitare le attenzioni del corpo docenti dell’istituto. Ma sul viso le traspare sempre un velo di malinconia. Le due donne hanno un impatto diverso verso la scuola: Barbara Covett è disillusa dal caotico ambiente e già lo constatiamo alla consegna della relazione al corpo docenti dove i risultati dei suoi ragazzi sono così sentenziati: “ il dipartimento di storia funziona più o meno come ci si aspetta da una scuola come la nostra. I risultati degli esami sono stabili da 30 anni al di sotto della media nazionale, ma comunque sopra il livello della catastrofe.. Si propone di non fare alcun cambiamento..”

 

 

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Il posto delle fragole – In linea con l’assassino

IN LINEA CON L’ASSASSINO (2002)

Di Joel Schumacher

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Stu Shepard (uno strabiliante Colin Farrel) è un Press Agent imbroglione che racconta balle di professione. Si muove tra le strade di New York ed è un manipolatore che non sa più la verità, talmente indaffarato con rapper bisognosi di successo, attricette desiderose di solcare gli studi televisivi ed avvenenti pubblicisti. Si muove nel caos urbano, nell’inquinamento acustico e soprattutto elettromagnetico. Proprio su quest’ultimo Joel Schumacher si sofferma nelle prime sequenze del film, accostando alla voce off, inquadrature suggestive:

“ Si contano circa 8 milioni di abitanti nei 5 distretti di New York. 12 milioni nell’area metropolitana. Ci sono quasi 10 milioni di linee telefoniche con oltre 50 gestori. 3 milioni di New Yorkesi usano il telefono cellulare. Una volta era indice di inferiorità mentale vedere gente che parlava da sola; invece oggi è status simbol e la telefonia mobile va rapidamente soppiantando il gettone. Nonostante l’uso crescente di apparecchi cellulari, si calcola che 4,5 milioni di residenti e 2 milioni di turisti usino il telefono pubblico. Questa è la cabina telefonica tra la 53^ e 8^, forse l’ultimo vestigio di privacy di Manhattan. E’ l’ultima di questo tipo regolarmente funzionante. Da qui partono fino a 300 telefonate al giorno. La cabina è stata scassinata ben 41 volte negli ultimi sei mesi. Ne hanno programmato l’abbattimento e la sostituzione con una struttura a chiosco per le 8 di domani mattina. A neanche due isolati da qui ecco l’uomo destinato ad essere occupante di questa mattina”.

Il prologo è un avvertimento al quale lo spettatore andrà incontro. L’area dove si muove Stu mai come questo film la sentirà così ristretta, claustrofobica. Quest’area è una cabina dove si vivrà un intenso thriller, dove il warkaholic (alcolizzato da lavoro) sarà vittima.

Stu, arricchisce il suo menù lavorativo organizzando eventi, aumentando telefonata dopo telefonata la sua leadership, condivisa dalle persone che cadono nel tranello del trionfo pubblicitario. Il nostro Press Agent vive sull’onda del successo anche con le donne: sposato con kelly ha anche una fidanzata, Pam, innocente e sognatrice, manipolata quotidianamente per un successo che prima o poi cavalcherà

“Tu sei la persona più famosa a cui ho fatto la pubblicità. Ho detto a qualche cronista mondano che Mel Gibson cerca attrici per il suo nuovo film e che sta decidendo tra Cameron Diaz, Jiulia Roberts e la mia cliente del cuore: tu !! Ho in corso una conferenza al City Hotel (guardando l’Hotel …) e pensavo che potresti venire qui, ed ho un paio di persone di Martini da presentarti”.

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Queste sono le sue ultime parole prima di rispondere inconsapevolmente allo squillare di un telefono pubblico dentro una cabina telefonica.

Le parole dell’interlocutore non sono affatto morbide, come il tono di Stu verso un ragazzo che gli ha portato appena una pizza, confermandogli a più riprese che l’ha ordinata.

L’interlocutore si presenta subito come un cecchino che lo perseguita ed ora lo minaccia di non lasciare la cabina, altrimenti “come trasforma una persona in un Dio è capace di trasformarla in una merda”. Attenzione, ubbidienza e soprattutto ascoltare gli ordini: questi sono gli ordini che gli vengono impartiti. L’interlocutore si presenta con toni da angelo vendicatore, da moralista estremo, a cui Stu deve con la massima sincerità pentirsi pubblicamente dei suoi peccati. L’interlocutore sa che la telefonata si trasformerà nell’evento mediatico più importante degli ultimi anni. La simultaneità ne sarà la protagonista. Con i dovuti metodi (il laser perennemente puntato sul corpo) Stu sarà sottoposto a tormentose richieste e in una delle strade di New York si consumerà un delitto al quale sarà inevitabilmente coinvolto, fino a prossimo svelamento, perché costretto a trattare continuamente dentro la cabina le minacce. Difatti un protettore di prostitute che rivendicavano i loro diritti per telefonare dalla cabina, cerca di prima di scuotere e poi di abbattere con una mazza da baseball i vetri per farlo uscire e picchiarlo, ma verrà ucciso dalla finestra da cui si nasconde il cecchino. Stu è praticamente nei guai: ora sono le ragazze che pensano che abbia estratto una pistola e sparato il colpo.

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