Anomalie elettorali: che fine hanno fatto i “brogli”?

Le scorse elezioni terminarono tra urla e sospetti su supposti brogli elettorali nati dallo spostamento delle schede bianche o nulle a favore di una corrente elettorale, sospetti ritenuti successivamente infondati.

Le elezioni del 13 e 14 Aprile hanno segnato una nuova tendenza alla faccia di chi diceva nei giorni precedenti che le schede per votare fossero irregolari. Dai dati presenti sul sito del Ministero degli Interni, sembra che non esistano schede elettorali bianche o nulle, ciò significa che gli italiani hanno imparato improvvisamente a votare su schede che apparivano complesse, e, dato più importante, nessun elettore ha annullato la scheda per protesta…

Questo è quello che viene fuori dall’immediato dopo elezioni: nessun giornale o telegiornale ha accennato a questa faccenda, eppure i presupposti di un alto numero di schede nulle ci sono tutti, se teniamo già in considerazione l’alto astensionismo alle urne registrato in molte Regioni.

Sottolineo che questa mancanza di dati sulla questione da parte dei grandi media risulta un fattore molto grave e da tenere in seria considerazione; pensando che dopo le elezioni precedenti le schede nulle o bianche risultarono in qualche modo decisive, anche se allora il loro numero non era elevatissimo, come suppongo lo siano state in questa tornata elettorale. Dai vari dati ricercati posso ipotizzare una percentuale vicina al 4% di schede annullate o bianche tra Camera e Senato, cioè più dei voti che ha portato a casa la Sinistra l’Arcobaleno

Andrea Valentino